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Cooperative in crescita solo grazie all’export

Anche il mondo cooperativo soffre la crisi dei consumi interni, e trova adeguata soddisfazione solamente nel commercio esteroLa conclusione è desumibile scorgendo i vasti dati forniti da Confcooperative, secondo cui nel corso degli ultimi mesi solamente 17 cooperative su 100 avrebbero registrato un incremento degli ordini, e come sia stato l’export a fornire gli unici segnali incoraggianti.

 


In altri termini ancora – e così come abbiamo avuto modo di sperimentare in altri comparti industriali e commerciali – solamente gli operatori che si interfacciano continuativamente con le strategie di internazionalizzazione sono in grado di garantirsi uno spazio lungo la strada della crescita sostenibile, evitando di rimanere compressi nelle morse della crisi dei consumi locali. Tra le varie categorie cooperative, particolarmente soddisfacenti sono le prestazioni di commercio estero relative a quelle agricole, che proprio dall’export hanno tratto fondamentale vantaggio in termini di leva di sviluppo. In proposito, segnaliamo come in media solamente 8 cooperative su 100 prevedano un miglioramento dell’economia nazionale (a fronte del 60% degli intervistati che prevedono uno scenario stazionario), e come l’ottimismo per il futuro sia decisamente migliore nel cluster di cooperative che hanno rapporti con l’estero.

Lo stesso dicasi, infine, per quanto concerne le previsioni sugli ordinativi: complessivamente, solamente il 25,2% delle cooperative ha previsto un incremento nel corso dei prossimi mesi, con percentuali che si rivelano invece più elevate per quanto attiene le cooperative che gestiscono adeguate politiche operative e strategiche di internazionalizzazione.

 

 

 

 



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