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Export Emilia Romagna, ecco un quadro panoramico sulle attività dei distretti

L’export dei distretti dell’Emilia Romagna? È sempre uno dei fiori all’occhiello del commercio estero italiano anche se, in buona evidenza, ha perso un po’ di slancio dopo le ottime prestazioni dell’ultima parte del 2015. A sostenerlo è uno studio condotto nel Monitor dei Distretti di Intesa Sanpaolo, secondo cui il primo trimestre 2016 si sarebbe chiuso con una crescita dello 0,4%, superiore – comunque – alla media totale dei distretti industriali italiani, e del sistema manifatturiero regionale.

Dove vendono i distretti dell’Emilia Romagna

Per quanto concerne un dettaglio geografico delle prestazioni, a rallentare parzialmente la performance sarebbero stati i mercati emergenti (- 8,6%) e in misura più particolare le difficoltà che sono state incontrate in Cina e in Russia. Di contro, rimangono molto positive le prestazioni in Iran, Indonesia e Corea del Sud.

Ulteriormente, viene indicato come sia sempre molto positivo il trend sui mercati maturi, in grado di far registrare una crescita delle esportazioni del 5,1%, trainati dalle buone performance osservate sul mercato statunitense (+15%): le vendite negli Stati Uniti sono cresciute per la maggior parte dei distretti, in particolare nel distretto delle Piastrelle di Sassuolo dove si osserva una crescita delle esportazioni a 105 milioni di euro nei primi tre mesi del 2016 (contro i “soli” 88 milioni di euro del pari periodo 2015).

Sicuramente positiva anche la prestazione dei distretti delle Macchine per l’imballaggio di Bologna e i Ciclomotori di Bologna.
Prosegue inoltre il buon andamento delle vendite in Francia, Regno Unito, Belgio e Spagna, ma anche in Romania e Slovenia.
Un’analisi approfondita sui singoli distretti.

Per quanto attiene un’analisi per singolo distretto, il quadro che emerge dallo studio condotto da Intesa Sanpaolo è piuttosto eterogeneo. Cerchiamo di trarre i principali spunti.
Il principale distretto della regione, quello delle piastrelle di Sassuolo, beneficia del brillante andamento sui mercati francese, tedesco e statunitense con un aumento dell’export dell’11,2%. “Le esportazioni di piastrelle verso gli Stati Uniti sono cresciute di un ulteriore 19,9%, dopo il +36,3% del 2015. La Francia rimane il primo sbocco commerciale, chiudendo con un aumento del 13,4% in questo trimestre, in controtendenza rispetto al calo osservato nel 2015” – si legge nel dossier. Sicuramente positiva anche la crescita del distretto dei ciclomotori di Bologna (+ 33,1%), con prestazioni degne di rilievo su tutti i principali mercati di riferimento, soprattutto negli Stati Uniti (+62,6%) secondo sbocco commerciale. Ottimo anche l’andamento dell’export del distretto delle Macchine per il legno di Rimini (+28,1%), trainato dal buon andamento nelle vendite negli Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania. Passiamo invece alle prestazioni con il segno meno, cominciando con il lieve passo indietro (- 0,5%) delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia, in virtù di segnali di recupero in alcuni importati mercati di sbocco, come Francia (+18,6%) e Stati Uniti (4,4%) e del peso delle contrazioni delle vendite in Germania (-6,5%) e nel Regno Unito.

Sicuramente più negative sono invece le performance delle esportazioni della Food machinery di Parma (-20,5%), in calo per il secondo trimestre consecutivo, scontando un fisiologico rallentamento negli Stati Uniti e le forti perdite in Algeria e Cina, rispettivamente primo, quarto e sesto mercato di riferimento – si legge ancora nel dossier, che precisa poi come sia continuato “il calo per il distretto delle Macchine utensili di Piacenza, che nonostante il buon andamento in Francia e il boom in Belgio, evidenzia perdite molto pesanti in Cina, Germania e Russia, rispettivamente secondo, terzo e quarto mercato di sbocco del distretto. Chiude con un calo del 15,7% l’export del distretto delle Macchine per l’imballaggio di Bologna che mostra un andamento negativo delle vendite in Germania, Turchia e Cina, nonostante la performance positiva negli Stati Uniti (+17,2%). Segnali positivi per il distretto delle Macchine per l’industria ceramica di Modena e Reggio Emilia, che nel primo trimestre registra una crescita delle esportazioni del 14,2%”. Un focus sull’alimentare

La situazione è eterogenea anche nei confronti dei distretti alimentari della regione, con chiusura in territorio positivo per il distretto Lattierocaseario parmense (+17%) in seguito alle buone prestazioni negli Stati Uniti(+27,4%), Francia (+17,1%) e Germania. Bene anche il Lattiero caseario di Reggio Emilia, che chiude molto positivamente il primo trimestre 2016 (+14,5%) grazie alle vendite sui mercati francese (+19,3%) e inglese (+2,7%), e bene anche il distretto dei Salumi di Parma, in crescita del +5,8% per l’export globale, grazie principalmente al buon andamento di vendite in Germania, Stati Uniti, Belgio e Paesi Bassi (+14,4%), che compensa il calo registrato in Francia e Regno Unito.

Non tutte le performance sono comunque positive nel comparto alimentare. Tra coloro che hanno registrato dei passi indietro, dopo due trimestri positivi, vi è il distretto dei Salumi del modenese, con una contrazione del 6,1% a causa delle prestazioni negative che sono state riscontrate nei mercati di Germania (- 1%) e di Francia (- 5,3%), rispettivamente primo e secondo mercato naturale di sbocco. Una prestazione negativa, sui territori tedeschi e transalpini, solo parzialmente compensata dal buon risultato ottenuto in Giappone, che è invece il terzo Paese di destinazione dei prodotti del distretto. La flessione delle performance riguarda anche il distretto dell’Alimentare di Parma, in calo del 2,9% a causa della riduzione dell’export in Francia (- 8,7%), primo mercato di sbocco, Regno Unito e Svizzera. Sono invece positive le indicazioni che provengono dal mercato cinese, che continua a crescere a ritmi particolarmente elevati, anche se confrontati a un 2015 pur positivo.

Più deciso è il calo dell’export dei Salumi di Reggio Emilia, con una flessione del 37,5%, frutto di un arretramento su quasi tutti i principali sbocchi commerciali (Francia in primis). Lieve flessione per l’Ortofrutta romagnola (- 1,3%), a causa del flusso negativo verso la Germania (- 4,8%), che rappresenta – con quasi quattro decimi di “assorbimento” – il principale sbocco commerciale del distretto. Moda, la Russia penalizza le prestazioni complessive Segnali abbastanza contrastanti anche dal gruppo di distretti del Sistema moda, che continuano a scontare le evidenti difficoltà del mercato russo. Ad andare in controtendenza rispetto agli altri due è comunque il distretto dell’Abbigliamento di Rimini, che ha potuto chiudere i primi tre mesi del 2016 con una crescita dell’11%, grazie al traino degli Stati Uniti e al contributo della Repubblica Ceca, dell’Arabia Saudita, di Hong Kong e della Polonia, in grado di compensare il calo – già ricordato – del primo mercato di riferimento (Russia) e del Kazakhstan. A chiudere in territorio negativo sono invece il distretto della Maglieria e dell’abbigliamento di Carpi, che cede il 5,4% rispetto al periodo di confronto precedente, a causa delle flessioni delle vendite nel “noto” mercato russo, e in quelli di Regno Unito, Giappone e Stati Uniti.

La riduzione dell’export riguarda anche le Calzature di San Mauro Pascoli, con passo indietro del 7,6% a causa delle flessioni delle vendite di Russia, di Cina e di Stati Uniti. Concludiamo infine ricordando come, dopo il lieve incremento che è stato osservato nel corso dell’intero 2015, anche l’export dei Mobili imbottiti di Forlì sia in lieve calo, per un – 6,5% che sconta il calo delle vendite in Francia, primo mercato di riferimento per il distretto, e in Germania e in Cina. Maggiori informazioni

Per poterne sapere di più sull’andamento dell’export delle imprese dell’Emilia Romagna, appartenenti o meno ai distretti del territori, e per poter esaminare tutte le opportunità di commercio internazionale, vi consigliamo di contattare i consulenti EGO International Group 



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