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Export Piemonte, ecco come sta andando quello dei distretti

Dopo un buon 2015, contraddistinto da una forte crescita soprattutto nella parte iniziale dell’anno, il primo trimestre 2016 si è concluso con un parziale arretramento per l’export dei distretti piemontesi, in termine di variazione tendenziale. Ad ogni modo, i distretti del Piemonte hanno comunque ottenuto una prestazione migliore dell’intero manifatturiero regionale, a conferma della ottima capacità di reggere momenti meno favorevoli della propria evoluzione. Vediamo tuttavia in maggior dettaglio come è andata, partendo dai distretti in crescita.

Macchine tessili BiellaI distretti in crescita

Del “recinto” dei distretti in crescita, un cenno di riferimento è sicuramente ascrivibile al distretto delle Macchine tessili di Biella (+12,6% la variazione tendenziale nel primo trimestre del 2016), grazie alla crescita delle vendite in alcuni mercati emergenti che hanno dimostrato grande apprezzamento per la meccanica distrettuale, come la Turchia (+5,5 milioni di euro), la Cina (2,2 milioni di euro) e l’India (1,3 milioni di euro), in grado di compensare -e non solo – la diminuzione dei flussi verso la Russia (-3,9 milioni di euro).

Tra gli altri distretti con il segno tendenziale positivo segnaliamo anche quello del Caffè, delle confetterie e del cioccolato piemontese, che ha registrato un’ottima performance delle esportazioni (+7,4%), dovuta principalmente all’aumento dell’export verso Germania (+ 6 milioni di euro) e Svizzera (+ 3 milioni di euro). Buon aumento, per un +2,2%, anche per le esportazioni relative al distretto della Rubinetteria e valvolameCusio-Valsesia. I mercati che hanno visto i maggiori aumenti sono stati in questo caso quelli di Germania, Francia e Spagna, a fronte di una diminuzione delle esportazioni verso la Svizzera, l’Austria e il Canada.

Infine, stando a quanto rilevato dal Monitor dei distretti di Intesa Sanpaolo, bene il trend delle esportazionidel distretto dei Dolci di Alba e Cuneo, i cui commerci esteri sono aumentati dell’1% tendenziale: la diminuzione delle esportazioni verso la Russia (-8 milioni di euro) è infatti fortunatamente stata completamente recuperata dall’aumento dell’export verso la Francia. Sono salite anche le esportazioni verso Arabia Saudita (+3,6 milioni di euro), Germania (+2,6 milioni di euro), Polonia (+1,8 milioni di euro) e Regno Unito (+1,6 milioni di euro).

I distretti in arretramento

Come anticipavamo, non sono mancate le prestazioni di “rallentamento” delle proprie posizioni sui mercatiesteri. È stata ad esempio contraddistinta da un arretramento parziale la tendenza commerciale estera del distretto dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, il più sofferente nei primi tre mesi dell’anno, con una diminuzione tendenziale delle esportazioni dell’8,4%, a causa prevalente del calo dei traffici commerciali verso Regno Unito (-14 milioni di euro) e Germania (-5,5 milioni di euro). In ogni caso, attenzione a non farsi condizionare da un’analisi di corto raggio: lo stesso distretto che oggi riveste la maglia nera è infatti stato tra i più dinamici e performanti degli ultimi 10 anni, con il valore delle esportazioni da 756 milioni di euro del 2006 al miliardo e 238 milioni di euro registrate a fine 2015, posizionandosi così al quarto posto per crescita negli ultimi 10 anni tra tutti i distretti italiani del vino (+64%). Pertanto, una flessione potrebbe essere altresì considerata in termini fisiologici e non certo in grado di compromettere il buono sviluppo di medio termine.

Altro distretto con qualche arretramento è stato quello del Riso di Vercelli che – sottolineano gli analisti di Intesa Sanpaolo – seppur ha visto un aumento importante di esportazioni verso il Regno Unito (+2,5 milioni di euro), ha però interamente compensato da una diminuzione di un ammontare quasi di pari entità (-2,4 milioni di euro) verso la Germania. Negativo l’apporto anche di Turchia, Belgio e Francia che portano la media delle esportazioni a registrare una variazione di -5,1%. In arretramento anche l’Oreficeria di Valenza (-3,7%) che sta scontando un riassestamento rispetto ai livelli straordinari di export raggiunti nel 2015: un risultato che è dovuto soprattutto alla diminuzione delle esportazioni in primis verso la Svizzera, poi anche verso Hong Kong e Francia. Bene invece l’export nei confronti degli Stati Uniti (+7 milioni di euro).

Passo indietro parziale, ancora, per il distretto dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-3,6%), in virtù principale della diminuzione delle esportazioni verso Regno Unito (-3,8 milioni di euro) e Polonia (-1,2 milioni di euro), nonostante l’aumento delle vendite verso Francia (+1,5 milioni di euro), Spagna (+1,2 milioni di euro) e Cina (+0,8 milioni di euro). Calo del 2,8% nell’export del distretto dei Casalinghi diOmegna, influenzato principalmente dal calo delle esportazioni verso la Francia (-1,3 milioni di euro) e la Turchia (-0,4 milioni di euro), purtroppo non sufficientemente compensato dalla performance positiva delle vendite in Germania (+0,7 milioni di euro) e negli Stati Uniti (+0,5 milioni di euro) e dall’attivazione delle esportazioni verso il Sudafrica (+0,5 milioni di euro).

Infine, rileviamo come il distretto della Nocciolae della frutta piemontese abbia chiuso il primo trimestre 2016 con una contrazione tendenziale del 2%, nonostante il buon andamento delle esportazioni verso la Germania per 11 milioni di euro: a pesare è in questo caso stata la diminuzione dei flussi verso Polonia, Francia, Egitto, Regno Unito ed Emirati Arabi Uniti. Concludiamo così con il distretto del Tessile di Biella, che ha visto crescere le esportazioni verso tutti i maggiori partner commerciali (Francia, Romania, Hong Kong, Turchia e Giappone) esclusa la Svizzera, che con la flessione di richiesta di 13 milioni di euro di prodotti porta il complessivo delle esportazioni nel primo trimestre 2016 a -1,6% tendenziale. Un risultato che è dovuto al comparto dell’abbigliamento (-16,2%); il tessile (+2%) e i filati (+1,5%) hanno avuto un risultato positivo.

Un’analisi territoriale

Per quanto concerne un’analisi territoriale, per destinazioni, si noti come l’export dei distretti industriali piemontesi ha registrato una diminuzione verso i mercati maturi per il 2,5% tendenziale, influenzato però principalmente dalla contrazione dell’export verso la Svizzera in riferimento al distretto orafo di Valenza (-22 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2015) e il Tessile di Biella (-13 milioni di euro), e verso il Regno Unito (-14 milioni di euro per il distretto dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato).

Al netto di tali determinanti negative, è possibile riscontrare una positiva spinta commerciale in tutti gli altri principali mercati maturi, come la Germania (+11 milioni di euro per il distretto della Nocciola e frutta piemontese, +6 milioni di euro per il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese), Stati Uniti (+7 milioni di euro per l’oreficeria di Valenza) e Francia (grazie all’aumento dell’export dei distretti dei Dolci di Alba e Cuneo +7,8 milioni di euro e del Tessile di Biella +2,3 milioni di euro).

Per quanto concerne invece i mercati emergenti, o “nuovi mercati”, l’export dei distretti piemontesi ha seguito un andamento più incoraggiante, con una crescita tendenziale dello +0,6%. Tra i mercati che hanno contribuito maggiormente al risultato finale si segnala il buon sviluppo della Turchia, dell’Arabia Saudita, della Corea del Sud. Rimangono invece stabili le esportazioni verso la Cina. Riduzioni dell’export, infine, per quanto concerne i flussi verso Russia, Polonia e Brasile.

Export ICT

 

Chiudiamo con un breve cenno sull’export effettuato nel primo trimestre del 2016 da parte dei poli tecnologici piemontesi, che ha subito un calo (-5,1% tendenziale), pur aumentando in maniera rilevante i commerci verso Turchia, Stati Uniti e Regno Unito, più che compensati dai passi indietro verso Perù e Romania per la fine di alcune importanti commesse.



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