
- 29 Novembre 2017
- Postato da: Ego International
- Categoria: Esportare
Le indicazioni Geografiche di riferimento sono IGP e DOP. Esse favoriscono il sistema produttivo e l’economia del territorio, poiché poste in essere per unire la salvaguardia degli ecosistemi e la coesione della comunità.
Inoltre, i marchi IGP e DOP garantiscono ai consumatori una maggiore sicurezza grazie alla tracciabilità della materia prima e della sua lavorazione.
Il ruolo delle indicazioni geografiche per l’export italiano
L’Italia è al primo posto per l’utilizzo della denominazioni di origine, soprattutto per il comparto Food e wine e raggiunge i 13.8 miliardi di euro con una crescita del +2.6%.
La classifica con le relative quote di mercato:
- Vino 54.3%
- Liquori 13.3%
- Formaggi 12.7%
- Carne fresca e prodotti a base di carne 7.6%
- Birra 4.6%
- Frutta, verdura e cereali 1.7%
- Altro 5.8%
Le indicazione geografiche rappresentano un fattore chiave per l’export italiano con un valore di 7.8 miliardi di euro pari al 21% delle esportazioni di agroalimentare.
Quali sono i comparti con più prodotti igp e dop?
- Ortofrutticoli: Sono la categoria in testa per quanto riguarda il volume con un valore di 425 milioni di euro con un incidenza del 7% nel comparto food.
- I formaggi: è il settore più esportato con il 34% della produzione che si attesta fra i risultati migliori raggiunti. L’export cresce del +5.7% .
- Derivati della carne: l’export di questo settore occupa il 17.1% della produzione con risultati eccellenti.
La garanzia delle indicazioni geografiche per le esportazioni
Le Indicazioni Geografiche sono un importantissimo valore aggiunto per i prodotti italiani, soprattutto all’ estero. Ciò che spinge ad una regolamentazione del commercio internazionale dei prodotti agroalimentari è garantire l’autenticità, la qualità e la sicurezza del Made in Italy contrastando la contraffazione.
La regione italiana con più esportazione di DOP e IGP
Il volume più consistente di esportazioni di DOP e IGP arriva dall’ Emilia- Romagna. A segnalarlo è il rapporto Ismea Qualivita 2016.
Le prime tre province a maggior impatto economico sono:
- Parma (1136 milioni di euro)
- Modena (623 milioni di euro)
- Reggio Emilia (544 milioni di euro)
Grazie a prodotti piuttosto significativi come: Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Aceto Balsamico, per citarne alcuni, la fetta del Dop e Igp è di 2.5 miliardi.