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L’acqua minerale italiana sbanca all’estero: esportazioni record

L’Italia è il primo paese europeo ad esportare nel mondo acqua minerale dopo la Francia. A giudicare dagli ultimi dati resi noti dall’Istat e dall’ICE i litri esportati nel 2015 sono cresciuti rispetto all’anno precedente circa del 10% soprattutto negli Stati Uniti e Canada e con essi, anche il giro di affari in termini economici.

Le esportazioni costituiscono circa il 9% dei volumi prodotti nel settore delle acque minerali Made in Italy, valore che risulta di gran lunga positivo rispetto agli altri settori industriali. Le importazioni dell’”oro blu” nel nostro paese sono praticamente nulle,, ecco che il saldo tra import ed export dimostra come questo sia un settore che produce profitti sicuri. Con riferimento agli ultimi quattro anni il trend delle esportazioni di acque minerali si è evoluto in termini esponenziali, passando dai 900 milioni di litri nel 2012 agli attuali 1100 milioni.

Tra le nazioni che esportano di più, l’Italia si pone ai vertici della classifica, grazie anche alla presenza di brand forti e universalmente riconosciuti come San Pellegrino e Panna. Ed è anche grazie al traino di questi importanti marchi che l’industria italiana delle acque minerali è prima all’interno del compartimento HoReCa (soprattutto ristorazione di qualità all’estero) proponendosi tipicità della gastronomia italiana e della dieta mediterranea.

I mercati importatori di acqua minerale italiana sono in ordine di richieste USA, Canada, Germania, Svizzera, Francia, UK, Giappone assorbendo l’80% del totale esportazioni. Tuttavia oltre ai tradizionali Paesi di cui sopra, ci sono altre paesi in fase di sperimentazione (l’Africa e il vicino Medio Oriente) a cui sarebbe opportuno spingere maggiormente l’offerta. Anche i paesi dell’UAE che da anni si stanno arricchendo a dismisura l’acqua italiana è diventata un must sulle tavole dei ristoranti più rinomati.  



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