
- 7 Luglio 2017
- Postato da: Ego International
- Categoria: Opportunità
Le esportazioni si confermano i principali fattori di crescita del Pil italiano. Nel 2016, grazie all’export il Pil è aumentato del 4.8%.
Gli esperti confermano un’incidenza positiva dell’export italiano anche nel lungo periodo. Per il 2020, si prevede un incremento del 32.4% del Pil italiano, pari a 489 miliardi di euro, grazie all’esportazione del Made in Italy.
Crescita export italiano nei prossimi anni:
- + 3.8% alla fine del 2017
- + 3.6% nel 2018
- + 4.3% nel 2019
- + 4.4% nel 2020
Prodotti maggiormente esportati
L’export italiano si conferma positivo in tutti i comparti, ma con un andamento ancora più positivo nei seguenti settori:
- meccanica strumentale: nel 2016, il valore si è attestato sugli 85 miliardi di euro di export, ma si prevede una crescita del 2.2%.
- chimica: nel 2017, si è registrato un incremento del 6.3% dell’export italiano in questo settore. Valore dovuto anche ai settore farmaceutico e petrolchimico, che rientrano a pieno titolo in questo settore.
- mezzi di trasporto: si attende una crescita del 5% alla fine del 2017 e un + 5.4% fino al 2020.
- agroalimentare: l’export è cresciuto del 4.6% e si attende un trend positivo per i prossimi anni.
Mercati con maggiore potenziale
L’esportazione italiana dei prossimi anni sarà pari a 100 miliardi di euro. Un valore superiore a quello attuale, che comunque è positivo, pari a 85 miliardi.
I mercati hanno andamenti differenti e anche le domande differiscono in base ai bisogni dei consumatori. Il primo mercato di sbocco delle merci italiane resta sicuramente l’Europa, seguita da Nord America, dove si prevede una crescita del 5% e l’Asia, dove il valore dell’export sarà di + 4.6%.
Tra i mercati emergenti, grandi opportunità di export per l’Italia provengono dai seguenti paesi:
- Arabia Saudita
- Brasile
- Cina
- Emirati Arabi Uniti
- India
- Indonesia
- Kenya
- Messico
- Perù
- Qatar
- Repubblica Ceca
- Russia
- Stati Uniti
- Sudafrica
- Vietnam
Esportare all’estero risulta un’ottima alternativa per le imprese italiane, perché varcando i confini nazionali, si incontrano maggiore competitività e domande differenti da quelli interne, con possibilità di adattare le abitudini locali, portando i consumatori ad apprezzare i prodotti Made in Italy.