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Vietnam, partner sempre più strategico per l’export italiano

Un’economia che si è ripresa alla grande dopo decenni difficili segnati dalla guerra e dalla povertà e che ora cresce al ritmo del 6% annuo, è quella vietnamita, che ora volge lo sguardo verso l’Europa, e in particolare verso l’Italia. È di questi giorni la notizia della sospensione della Trans Pacific Partnership, l’accordo di libero scambio tra diversi paesi del Pacifico, da cui il Vietnam avrebbe tratto forte beneficio, anche per via della presenza di potenze economiche come Stati Uniti e Australia. Per il paese asiatico diventa quindi fondamentale stabilire proficui accordi con i paesi europei, per i quali si aprono importanti spazi di mercato. Proprio sull’interscambio con l’estero il Vietnam ha basato la sua ripresa economica, unito ad una politica di apertura e di inclusione che ha aperto il paese a nuovi mercati. L’obiettivo è diventare un’economia dinamica, moderna e attenta all’ambiente, in grado di attrarre investimenti e formare una classe media desiderosa di consumare i prodotti europei.

Il ruolo dell’Italia

Il Vietnam è ad oggi il primo partner commerciale dell’Italia tra i paesi Asean (Association of South-East Asian Nations), con un interscambio economico del valore di 4,3 miliardi di dollari, che potrebbero diventare 6 nel prossimo biennio grazie all’accordo di cooperazione bilaterale formato dalla Confindustria Italiana e l’associazione degli industriali vietnamita. Secondo fonti del Ministero delle Finanze Vietnamita nel 2015 l’interscambio tra i due paesi è cresciuto del 26%, assieme al +50,3% dell’export italiano. Per le imprese italiane le maggiori opportunità vengono dai settori meccanico, tessile, agroalimentare e infrastrutturale, che si concretizzeranno se prenderà vita l’auspicato accordo di libero scambio tra il paese asiatico e la UE. L’economia vietnamita del resto è ancora prevalentemente agricola e di recente industrializzazione, ma se la crescita si manterrà su questi ritmi si prevede nei prossimi anni una forte richiesta di macchinari, tecnologie e materie prime, settori in cui le aziende italiane primeggiano per qualità e design. Per avere un’idea della crescita dell’export del Made in Italy in Vietnam basti pensare che questo valeva 288 milioni di dollari nel 2005 ed è giunto a valerne 1453 nel 2015, con una crescita costante negli anni che ha subito una leggera battuta d’arresto solo nel 2008 e nel 2012. Dal canto suo l’import non è stato da meno, passando dai 470 milioni di dollari del 2005 ai 2851 milioni del 2015, segno che anche l’economia vietnamita ha saputo rinnovarsi e vincere la sfida della globalizzazione. L’intensificazione dei rapporti bilaterali non è più una chimera ma un obiettivo che appare come non mai alla portata dei due paesi, e un’occasione da non perdere per le PMI italiane.



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